Dehors, cosa sono: guida pratica

Dehors è una parola di origine francese, la cui traduzione letterale è “fuori” o “all’esterno”. In ambito urbanistico e commerciale, il termine ha assunto un significato più specifico: indica infatti uno spazio esterno adiacente a un locale pubblico, destinato all’accoglienza dei clienti. Il significato di dehors è quindi strettamente legato all’idea di estensione del servizio, offrendo ai clienti un ambiente all’aperto per consumare, rilassarsi o socializzare.

La definizione di dehors comprende diversi elementi, come tavolini, sedie, pedane, coperture o barriere perimetrali, anche se non sempre tutti questi componenti sono presenti contemporaneamente. Un dehor esterno può essere semplicemente delimitato da fioriere o separatori visivi, oppure assumere la forma di una vera e propria struttura, spesso modulare e removibile. A livello normativo, ogni installazione esterna, anche temporanea, può essere soggetta ad autorizzazione comunale, in base alla sua configurazione.

Nel prossimo paragrafo sarà approfondito come scegliere tra le varie tipologie di dehor, analizzando vantaggi, usi e contesti in cui ciascuna soluzione si adatta meglio.

Tipologie di dehors per esterni: soluzioni funzionali per ogni esigenza

Esistono numerose soluzioni di dehors per esterni, ognuna con caratteristiche specifiche in base a destinazione d’uso, contesto urbano, materiali e durata dell’installazione. La scelta dipende da diversi fattori: spazio disponibile, tipo di attività commerciale, regolamenti locali e necessità stagionali.

Tra le configurazioni più comuni si trovano:

• Dehors stagionali: strutture leggere, facilmente rimovibili, ideali per bar e ristoranti che vogliono ampliare temporaneamente lo spazio durante la bella stagione.
• Dehors permanenti: realizzati con materiali resistenti come metallo e legno, spesso dotati di copertura e chiusure laterali, pensati per essere mantenuti attivi tutto l’anno.
• Dehors per giardino: soluzioni estetiche e funzionali per contesti privati, come ville, agriturismi o ristoranti immersi nel verde.
• Dehors modulari: strutture componibili e adattabili, utilizzate soprattutto in centri storici o in aree dove è richiesta flessibilità urbanistica.

Ogni tipo di dehor per esterno deve comunque rispondere a precisi requisiti di sicurezza, accessibilità e decoro urbano. Nei prossimi paragrafi si analizzeranno più nel dettaglio i materiali più utilizzati e le caratteristiche tecniche da valutare prima dell’installazione.

Materiali e caratteristiche tecniche dei dehors in legno e non solo

La scelta dei materiali è un aspetto essenziale nella produzione di dehors, in quanto influisce sia sull’estetica che sulla resistenza nel tempo. I dehors in legno sono particolarmente apprezzati per la loro versatilità e per l’armonia che creano con l’ambiente, soprattutto in contesti storici o naturali. Il legno, tuttavia, richiede trattamenti specifici contro l’umidità e gli agenti atmosferici.

Oltre al legno, si impiegano anche:

• Alluminio e acciaio zincato: ideali per strutture leggere ma resistenti, con design moderno e facilmente personalizzabile.
• PVC e policarbonato: utilizzati per coperture e chiusure laterali, grazie alla trasparenza e all’impermeabilità.
• Tessuti tecnici: per tendaggi, tettoie o schermature solari, spesso ignifughi e resistenti ai raggi UV.

Un dehors esterno ben progettato deve garantire isolamento termico, ventilazione adeguata, solidità strutturale e facilità di manutenzione. Nella sezione successiva verrà approfondito il tema dei dehors per ristoranti e bar, con esempi pratici di allestimento e utilizzo.

Dehors per bar e ristoranti: funzioni, vantaggi e soluzioni

I dehors per bar e i dehors per ristoranti rappresentano un’estensione fondamentale dello spazio di accoglienza, soprattutto nei centri urbani e nelle località turistiche. Offrono la possibilità di aumentare i coperti, garantendo al tempo stesso una migliore visibilità del locale.

Le principali funzioni di un dehor per bar includono:

• creazione di un ambiente conviviale all’aperto
• valorizzazione dell’identità visiva del locale
• incremento del comfort per fumatori o clienti con animali
• gestione più efficiente dei flussi di clientela

Nel caso dei ristoranti, il dehor per ristorante può diventare una vera e propria sala esterna, attrezzata con pavimentazione, impianti di illuminazione, riscaldamento e coperture antivento. Le soluzioni variano da semplici pergolati fino a strutture chiuse con vetrate scorrevoli.

Nel prossimo paragrafo verrà analizzata la differenza tra i termini dehor o dehors, chiarendo quale forma sia corretta e riconosciuta nei documenti ufficiali.

Dehor o dehors? Chiarimenti sul termine corretto e uso normativo

Sebbene entrambi i termini – dehor e dehors – siano comunemente utilizzati, solo uno è corretto secondo la lingua italiana. Il termine dehors (con la “s” finale) è quello originale francese e universalmente accettato nei regolamenti amministrativi e nei testi normativi. La forma dehor (senza “s”) è una semplificazione comune ma errata, anche se spesso tollerata nell’uso informale.

Nel linguaggio tecnico e nei documenti ufficiali, come le delibere comunali o le linee guida urbanistiche, viene sempre utilizzata la forma dehors. È dunque importante mantenere la corretta terminologia, soprattutto nella redazione di progetti, richieste di autorizzazione e bandi pubblici.

Nella prossima sezione si esploreranno i principali aspetti burocratici legati alla realizzazione di un dehors, con un focus sui permessi e sulle pratiche necessarie.

Permessi e autorizzazioni per l’installazione dei dehor esterni

Per realizzare un dehors esterno, è fondamentale seguire un iter burocratico specifico, che varia in base al Comune di appartenenza. Le autorizzazioni da richiedere dipendono dalla tipologia di suolo e dalla durata dell’installazione.

In particolare, i dehors esterni per bar o ristoranti richiedono:

• Domanda di concessione suolo pubblico (in caso di installazioni su aree comunali)
• Permesso di costruire (per strutture fisse o permanenti)
• Autorizzazione paesaggistica, se il locale si trova in zona vincolata
• Parere della Soprintendenza, nei centri storici o aree tutelate
• SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), per alcune tipologie leggere o stagionali

L’assenza anche di un solo permesso può comportare sanzioni, rimozione coatta delle strutture o il blocco dell’attività. La prossima sezione si concentrerà su come avviene la progettazione e produzione dei dehors, con un’analisi delle fasi e dei soggetti coinvolti.

Produzione e progettazione dei dehors: fasi e figure professionali coinvolte

La produzione di dehors è un processo articolato che coinvolge diverse figure professionali: architetti, progettisti, produttori di strutture modulari e tecnici comunali. Ogni fase deve rispettare criteri normativi, estetici e funzionali, in linea con le esigenze del committente e le prescrizioni urbanistiche.

Le fasi principali della progettazione includono:

1. Analisi dello spazio disponibile e delle norme locali
2. Progetto tecnico, con planimetrie e render fotorealistici
3. Scelta dei materiali, compatibili con il contesto urbano
4. Realizzazione su misura delle componenti strutturali
5. Montaggio e collaudo, in conformità alle normative di sicurezza

Il risultato è un dehors per esterni completamente integrato con l’identità del locale, capace di aumentare l’attrattiva commerciale e il comfort dei clienti.